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IN COSA CONSISTE IL TRATTAMENTO IPNOTICO

Ipnosi Trieste

Il termine ipnosi provoca di solito nelle persone reazioni molto intense, talvolta positive, talvolta negative. Alcuni pensano che l’ipnosi sia un modo per prendersi gioco degli altri, o qualcosa che ti dia il potere di far comportare qualcuno come vuoi tu; altri sono convinti che possa curare malanni o dipendenze senza fatica e dolore, altri la vedono come qualcosa di pericoloso.

Eppure l’esperienza della trance esiste da secoli, un esempio di trance spontanea che ogni uomo conosce è l'atto di addormentarsi. Nel momento in cui ci troviamo in una stanza tranquilla, distesi comodamente e con gli occhi chiusi, non riceviamo più dall'ambiente circostante quella quantità d’informazioni necessarie che ci rendono consapevoli di cosa accade intorno. La stessa cosa avviene con il corpo: mentre ci si addormenta esso rimane rilassato e fermo per lungo tempo impedendo al cervello di ricevere le sensazioni del tatto e del movimento; perdiamo la consapevolezza del corpo, passando quindi da uno stato della coscienza, quello di veglia, a un altro stato, quello del sonno.

La trance è uno stato psicofisiologico caratterizzato da fenomeni quali insensibilità agli stimoli esterni, perdita o attenuazione della coscienza, dissociazione psichica, che può essere indotto mediante ipnosi o autoipnosi. Alcuni potrebbero dire che l’ipnosi è un fenomeno che può essere soltanto indotto solo da un ipnotista. Niente di più falso! La maggior parte delle ipnosi si realizzano spontaneamente. Quando ad esempio siamo affamati e cominciamo a pensare a qualche prelibatezza, la nostra bocca comincia a salivare; e non possiamo farci assolutamente niente! Possiamo solo deglutire. In questo caso la nostra immaginazione crea un effetto fisico naturale.

Alcune persone – sensitivi, sciamani, medium, ecc. – riescono ad ottenere questo stato spontaneamente, mentre tutti gli altri possono imparare a farlo dopo un breve training.

I processi di pensiero sono elaborati nella corteccia cerebrale e specificatamente nei lobi frontali e poi ogni emisfero è deputato a funzioni specifiche, il sinistro ha competenze che riguardano il pensiero logico, il linguaggio e la matematica, il destro ha competenze che riguardano la musica, il pensiero analogico, l'espressione artistica e le competenze spaziali. I due emisferi comunicano attraverso il corpo calloso che li collega e permette lo scambio d’informazioni, ma se recido il corpo calloso i due emisferi continuano a funzionare ciascuno con le sue "specializzazioni". Perciò quello che faccio in trance è aumentare le competenze dell'emisfero destro, ridimensionare gli impulsi nervosi che regolano il movimento e diminuire le attività di pensiero. Quello che fa l'artista per entrare nel flusso creativo è la stessa cosa, non regredisce da nessuna parte, usa solo l'emisfero destro più del sinistro.

L'ipnotista può indurre la trance usando un particolare tipo di linguaggio e quindi il cervello invia direttamente gli impulsi all'emisfero destro che è quello in grado di comprenderlo mentre quello sinistro è costretto al riposo! Se faccio un elettroencefalogramma a un soggetto in stato di trance troverò un elevato numero di onde alfa (tipiche della veglia a occhi chiusi e degli istanti precedenti l'addormentamento) che, ove presenti, diminuiscono sensibilmente gli impulsi nervosi.

Attraverso l’ipnosi, quindi, avremo una maggiore attivazione emozionale e una maggiore capacità di produzione immaginativa.

Così come si possono produrre effetti fisici (sensazioni di leggerezza o pesantezza degli altri, anestesia o desensibilizzazione, …), tramite l’ipnosi si possono fornire anche delle suggestioni che modifichino pensieri o atteggiamenti ricorrenti.

Nel corso della nostra vita sviluppiamo abitudini, comportamenti, convinzioni, ecc. tutti questi apprendimenti si sono sviluppati passando inizialmente da una fase cosciente a una successiva fase inconscia. Facciamo un esempio: la prima volta che noi abbiamo imparato a scrivere abbiamo dovuto inizialmente usare tutta la nostra attenzione cosciente per riconoscere le lettere, per usarle correttamente, abbiamo dovuto sforzarci, esercitarsi ma piano piano quest’apprendimento passa a livello inconscio e adesso noi possiamo prendere appunti senza pensare alle lettere che usiamo.

I metodi “naturalistici” (o tecniche “ericksoniane”) sono informali poiché non c’è induzione evidente. L’induzione avviene come parte della naturale conversazione o del normale comportamento, e quindi il paziente non è in grado di riconoscerla così come avviene per il rituale “formale” dell’ipnosi. Si potrebbe anche dire che la terapia e l’induzione sono la stessa cosa, ad esempio raccontare una storia contenente delle metafore terapeutiche induce “trance” (perché il paziente si concentra nell’ascolto) ma è anche terapia. Sono storie che ricordano i Koan zen, e come questi ultimi hanno la funzione per chi li ascolta di aiutare la meditazione e risvegliare una natura più profonda. Dal momento che l’approccio è naturale, spontaneo, e il paziente non è consapevole a livello conscio di cosa stia avvenendo, non possono esserci resistenze di sorta, come invece potrebbe succedere con l’impiego di tecniche più dirette.


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