Nella nostra cultura il sesso é ancora un tabù ma ancora più tabù é la sensualità.
É quasi più facile, infatti, parlare di petting e penetrazione che di ciò che sente davvero il nostro corpo, di cosa ci piace e delle sensazioni che proviamo nel contatto con l'altro.
Molto spesso noto che le persone quasi non trovano le parole per descrivere come sta il proprio corpo, cosa vorrebbe e cosa gli piace.
Eppure è così importante “sentirsi”, ci aiuterebbe a prevenire infinite malattie, a stare in forma e a seguire una vita più in linea con il nostro essere. Il corpo ci parla continuamente, ci dice se sta bene o male, se è stanco o riposato, se desidera fare una determinata cosa o no.
Molte persone vengono in terapia lamentando poca energia e non si accorgono che non hanno energia perché conducono una vita che non gli piace e sono così abituati a fare delle attività controvoglia che ormai non sanno più cosa gli piace.
L’energia va di pari passo con il piacere, più facciamo cose che ci piacciono, più ci sentiamo energici e carichi.
Ma ritorniamo al sesso e alla sensualità. Sentiamo sempre più notizie di cronaca in cui ragazze, ma anche ragazzi, fanno sesso per beni materiali. In America molte ragazze hanno ammesso che spesso fanno petting con i ragazzi con cui escono per non essere violentate. E non si sta parlando di marginalità o di casi di disagio sociale, si parla di ragazze e ragazzi cresciuti in ambienti benestanti e con buona cultura.
Sicuramente la prostituzione è sempre esistita così come la violenza, ma mi stupisce lo stesso che nel 2018 i ragazzi, e sicuramente anche i genitori, siano così analfabeti rispetto al tema della relazione e della sessualità. Molti movimenti ultracattolici rivendicano di insegnare loro stessi la sessualità ai propri figli ma mi viene da chiedere se insegnino al rispetto di se stessi e al contatto con le proprie emozioni o se insegnino il peccato e la vergogna…
D’altra parte non possiamo fare del buon sesso se non conosciamo il nostro corpo, se non ascoltiamo le nostre emozioni, se non siamo in relazione con il nostro partner. Sembra banale eppure raramente troviamo il tempo per ascoltarci o per prenderci cura di noi.
A volte, per esempio preferiamo prendere farmaci (che hanno effetti collaterali) piuttosto che fare attività fisica (che non ha controindicazioni). Credo che questo avvenga semplicemente perché nessuno ci ha insegnato prenderci cura di noi, nessuno ci ha tramandato delle sane abitudini, infatti nelle famiglie sportive è più facile che i figli facciano a loro volta sport.
Manca un'educazione alla consapevolezza corporea che potrebbe essere una vera e propria rivoluzione che ci porterebbe ad aumentare il rispetto di noi stessi, ci aiuterebbe a costruire coppie più intime e educherebbe i ragazzi al piacere prendendo in considerazione i propri bisogni e quelli dell'altro.
Quanta cura mettiamo nel toccare i nostri bambini, quando li laviamo, li pettiniamo, li coccoliamo? Prestiamo attenzione al nostro tocco e alla loro reazione? Sappiamo cosa gli piace? Gli passiamo che sono preziosi e che li rispettiamo accettando i loro limiti?
Quando mia figlia era neonata, ho fatto un corso di massaggio, in cui delle ostetriche insegnavano come massaggiare quei corpicini così piccoli e teneri. Oltre al piacere dell’esperienza e del contatto con la mia bambina (che a sua volta dimostrava di apprezzare molto quell’attività), le ostetriche mi hanno fatto riflettere sull’importanza dell’includere nel massaggio anche gli organi genitali perché non diventino un tabù.
Quindi come si massaggiava la pancia, la mano passava anche sulla patatina o sul sederino, perché anche quelle parti rientravano nel suo corpo e erano degne di rispettose attenzioni. Molto spesso, infatti, alcune parti del nostro corpo come i genitali, ma anche cicatrici o parti che non ci piacciono, sono quasi escluse dalla nostra consapevolezza, diventando delle appendici a cui prestiamo poca attenzione.
Il corpo invece è importante nella sua totalità, sia perché è in grado di darci piacere sia perché è in grado di portarci dolore. Prendercene cura è una nostra responsabilità che determinerà la nostra qualità di vita, la qualità delle nostre prestazioni fisiche e la qualità della nostra vecchiaia.
Dott.ssa Federica Parri
Psicologa Psicoterapeuta - Trieste
Dott. Giandomenico Bagatin Psicologo Psicoterapeuta Trieste
Iscrizione Ordine degli Psicologi FVG 644, anno 2004
Laurea in Psicologia, Specializzato in Gestalt
P.I. 0107380323
Dott.ssa Federica Parri Psicologa Psicoterapeuta Trieste (TS)
Iscrizione Ordine degli Psicologi FVG 1650, anno 2007
Laurea in Psicologia, Specializzata in Gestalt
P.I. 01210820328
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