Uomini, donne e… il potere - Trieste
Uomini, donne e… il potere
Mi considero femminista, sono più che convinta che uomini e donne debbano avere pari diritti e pari obblighi, ma so anche che uomini e donne sono diversi.
In questa società che spinge sempre più all'omologazione mi spaventa che la parità di genere sia capita letteralmente come "gli uomini e le donne sono uguali", perché non è così.
Non è così fisicamente e non è così psicologicamente. Il testosterone e gli androgeni, gli ormoni che sviluppano le caratteristiche maschili e femminili, sviluppano anche il cervello rendendolo lievemente diverso e, sempre questi ormoni, ci portano a vedere il mondo differentemente e di conseguenza a essere in modi peculiari. E questo è una RICCHEZZA.
La diversità, anche se spaventa, è una ricchezza perché serve allo sviluppo, al miglioramento e la complementarietà è una base importante delle relazioni di coppia ma anche dello sviluppo aziendale.
Essere diversi però non vuol dire essere STEREOTIPATI, cioè che tutte le donne sono uguali (con le stesse caratteristiche come empatia, bontà, dolcezza, ..) e che tutti gli uomini sono uguali (cioè forti, coraggiosi, ambiziosi, …). Ovviamente ognuno è a sé, ognuno ha i suoi gusti e opinioni personali. Sarà più probabile trovare un uomo forte (caratteristica determinata dal testosterone) e una donna altruista (caratteristica sviluppata dagli estrogeni) ma esistono anche tantissime donne coraggiose (ne conosco molte) e tantissimi uomini dolci (per fortuna!).
Questo non vuol dire che non esistano donne loquaci che sanno anche essere silenziose o uomini sensibili che sanno essere anche distaccati, né ci dà una bussola su come uomini e donne useranno la loro volontà e la loro intelligenza perché ovviamente le influenze genetiche sono poi modellate sugli esempi genitoriali, sull’educazione e sulle esperienze che, volenti o nolenti, attraverseremo nella nostra vita.
In realtà il problema dell’uguaglianza non è così importante, il problema importante invece è avere pari POTERE tra donne e uomini, nella società, all'interno della coppia, in famiglia e sul lavoro. Solo così la diversità può essere ricchezza e non competizione.
Il problema dell’equità della distribuzione del potere tra uomini e donne è evidente che sia imponente nella nostra cultura perché poche donne hanno accesso ai posti di comando (politica, CDA, guida di imprese o associazioni, …) e non guadagnano quanto gli uomini. Purtroppo, nella nostra cultura, il potere è equiparato quasi completamente alla ricchezza e ciò spesso porta a gravi problemi perché sarebbe più utile che avesse potere chi è saggio o chi è competente rispetto a chi è ricco.
Il lavoro educativo che svolgono molte mamme e molti papà con i loro figli non è da meno di quello dei coniugi che portano a casa i soldi per il mantenimento della progenie, ma nel nostro mondo le cose non vengono viste così e se non si produce reddito ci si sente inutili e improduttivi.
Questo modo di vedere le cose è un bel problema sociale che porta le persone a disinvestire nelle cose che danno piacere per investire sulle attività che danno reddito e questo va a scapito non solo dell’educazione dei bambini ma anche dell’arte, del benessere, della buona cucina e del bello in generale. Rendendo il mondo più brutto e la gente più stressata e ignorante.
È importante, invece, iniziare a dare valore alle cose, alle attività e alle persone che per noi soggettivamente contano, a scapito di ciò che ci viene imposto convenzionalmente. Bisogna imparare a guardare le cose, le situazioni e le persone (gli uomini e le donne) con gli occhi del cuore e non del denaro o in modo stereotipato per fare in modo che la nostra società possa trovare una nuova spinta verso una cultura ancora più equa e rispettosa per tutti.
Dott.ssa Federica Parri
Psicologa Psicoterapeuta -
Trieste
